Negli ultimi anni, l’evoluzione della tecnologia e la diffusione dei servizi di online banking hanno reso più comodi e accessibili i servizi finanziari, ma hanno al contempo aperto la porta a nuove e sofisticate forme di frodi bancarie. I criminali informatici sono diventati esperti nell’approfittare della disattenzione e della buona fede degli utenti, con metodi che vanno dalla manipolazione psicologica allo sfruttamento delle vulnerabilità tecniche per sottrarre risparmi e dati personali. Comprendere le principali strategie di attacco e i meccanismi di difesa è oggi fondamentale per chiunque utilizzi strumenti bancari digitali o fisici.
Le modalità più comuni di furto: tra ingegno e tecnologia
Il progresso delle tecniche di attacco si manifesta, prima di tutto, nell’ampia varietà di frodi bancarie online, oggi tra le minacce più insidiose per risparmiatori e aziende. Le tecniche più diffuse includono:
- Phishing: si tratta di messaggi apparentemente inviati dalla propria banca o da enti noti, spesso tramite email o SMS, che invitano la vittima a inserire le proprie credenziali su una falsa pagina web identica a quella ufficiale. Una volta in possesso dei dati, i criminali possono effettuare accessi e prelievi illeciti di denaro.
- Vishing: sfruttando le chiamate vocali, i truffatori fingono di essere operatori bancari o di enti pubblici, convincendo la vittima a rivelare OTP, PIN o codici di sicurezza con la scusa di risolvere presunti problemi o confermare transazioni sospette.
- Smishing: simile al phishing, ma avviene tramite messaggi SMS che contengono link fraudolenti o comunicanze allarmistiche volte a far cadere la vittima nella trappola (phishing).
- Man in the browser: qui, un malware infetta il browser della vittima e intercetta le credenziali bancarie inserite, trasmettendo silenziosamente i dati ai criminali mentre l’utente opera in apparenza in sicurezza.
- Installazione di malware sugli smartphone: cliccando su un link malevolo ricevuto via SMS o email, l’utente rischia di installare software nocivi che possono carpire dati sensibili, come il malware NGate recentemente scoperto in Europa, capace di clonare carte e consentire prelievi dai bancomat senza che la vittima se ne accorga.
Le truffe non si limitano al mondo digitale. I famosi schemi di truffa del “falso presidente” colpiscono soprattutto le aziende: un criminale si spaccia per un alto dirigente e ordina bonifici urgenti, convincendo i dipendenti a trasferire somme elevate direttamente su conti fraudolenti. Un altro schema è la authorised push payment (APP), in cui i criminali si fingono fornitori o creditori e convincono la vittima, tramite documenti e comunicazioni contraffatte, a dirottare pagamenti regolari verso IBAN alterati.
Come vengono rubati i tuoi risparmi: il ciclo della frode perpetrato dai cybercriminali
Il processo attraverso cui i truffatori riescono a svuotare i conti correnti sfrutta, quasi sempre, una combinazione di inganno psicologico e strumenti tecnologici avanzati. Dopo aver raccolto le credenziali bancarie, i criminali possono accedere direttamente ai conti per disporre bonifici, prelevare fondi tramite bancomat clonati o utilizzare sistemi di money mule per rendere irrintracciabili le somme trafugate. Le tecniche più avanzate includono:
- Automazione del prelievo: attraverso malware particolari, diventa possibile impartire automaticamente l’ordine di trasferimento di denaro appena la vittima inserisce le proprie informazioni di accesso.
- Clonazione delle carte: la combinazione tra software malevolo e phishing consente di ottenere dati sufficienti a produrre repliche fisiche delle carte di pagamento.
- Social engineering: oltre ad agire sulle debolezze tecnologiche, i truffatori sfruttano la psicologia umana, facendo leva su urgenza, paura e senso di autorità per ottenere rapidamente ciò che desiderano.
Un ruolo centrale lo assumono anche le frodi sui social media, dove i malintenzionati, attraverso profili falsi estremamente realistici e pagine clone, riescono a instaurare rapporti di fiducia per poi proporre finte raccolte fondi, offerte di investimento o richieste di pagamenti con fatture alterate. In molti casi, si avvalgono di identità rubate per rendere credibile la comunicazione.
I rischi e le perdite: l’impatto sulle vittime
Le conseguenze di una frode bancaria non sono soltanto di natura economica. Oltre alla perdita diretta dei risparmi, le vittime spesso subiscono danni psicologici rilevanti, legati allo stress, al senso di impotenza e alla perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie. A queste si aggiungono danni collaterali, come il furto di identità e l’utilizzo illecito degli stessi dati per commettere ulteriori reati. Quando la banca non riconosce la rimessa fraudolenta, ci si può rivolgere all’Arbitro Bancario Finanziario o presentare esposto alla Banca d’Italia, ma le procedure di rimborso possono essere lunghe e incerte.
Nei casi di furto dei dati della carta di credito, è possibile che i criminali riescano a effettuare acquisti online o transazioni senza ottenere materialmente la carta, agendo con rapidità prima che la vittima se ne accorga e blocchi il metodo di pagamento compromesso.
Prevenzione, raccomandazioni e azioni concrete
La principale forma di difesa contro le frodi bancarie è la consapevolezza. Prestare attenzione a ogni comunicazione sospetta, verificare sempre l’URL dei siti bancari e non fidarsi mai di richieste improvvise di dati sensibili sono comportamenti che riducono il rischio. Le seguenti raccomandazioni sono fondamentali:
- Non condividere mai codici di accesso, password o OTP con nessuno, nemmeno se chi chiama si presenta come operatore bancario.
- Verificare le comunicazioni ricevute, contattando la propria banca attraverso i canali ufficiali in caso di dubbi o anomalie.
- Utilizzare autenticazione a due fattori e cambiare periodicamente le password di accesso ai servizi bancari.
- Mantenere aggiornati sistemi operativi e app di home banking, così da ridurre il rischio di infezioni da malware.
- Segnalare sempre ogni operazione sospetta alla propria banca e, se necessario, alle autorità di vigilanza.
Nel caso si sospetti di essere stati vittime di una truffa, è essenziale bloccare immediatamente le carte compromesse, modificare tutte le password e informare sia la banca che le forze dell’ordine. In molti paesi, è attiva una rete di protezione e assistenza alle vittime di cybercrime, grazie alla collaborazione di Banca d’Italia e Polizia Postale. Rimanere informati sulle nuove tipologie di frodi è essenziale, così come educare amici e parenti a riconoscere i segnali di allarme.
Con l’aumento delle minacce, molte banche hanno potenziato i sistemi di sicurezza implementando algoritmi di machine learning che analizzano in tempo reale le transazioni sospette, ma nessun sistema può sostituire l’attenzione personale dell’utente. Solo un insieme di difese tecnologiche e comportamentali può ridurre in modo significativo il rischio di perdere i propri risparmi a causa delle frodi bancarie, un fenomeno contro cui saremo chiamati a vigilare continuamente anche in futuro.