Nuova ordinanza anti-zanzare 2025: ecco cosa cambia e cosa rischi se non la rispetti

Il 2025 segna l’entrata in vigore di una nuova ordinanza volta a rafforzare il contrasto alla diffusione delle zanzare, con indicazioni precise per cittadini, amministratori di condominio e gestori di aree private e pubbliche. Il provvedimento coinvolge sia le amministrazioni comunali che i singoli cittadini, includendo nuove norme, raccomandazioni più stringenti e un aumento dei controlli e delle sanzioni per chi non rispetta le regole.

Le principali novità della normativa 2025

La nuova ordinanza rappresenta un intervento coordinato a livello locale e regionale per tutelare la salute pubblica e ridurre il rischio di trasmissione di malattie da insetti vettori (come la zanzara tigre, Aedes albopictus, e la zanzara comune, Culex pipiens). Rispetto agli anni precedenti, si osservano importanti aggiornamenti:

  • Estensione del periodo di obbligatorietà: la norma rimane in vigore fino al 31 dicembre 2025, coprendo tutta la stagione attiva delle zanzare e includendo i mesi più freddi laddove condizioni climatiche lo rendano necessario.
  • Maggiore attenzione alla prevenzione antilarvale: è fatto obbligo di effettuare interventi preventivi con particolare attenzione ai prodotti biologici, vietando sostanze considerate dannose per l’ambiente e la salute umana.
  • Linee guida chiare per le aree private e condominiali: ogni cittadino è tenuto ad adottare precauzioni semplici ma efficaci, come evitare i ristagni d’acqua in vasi, sottovasi, recipienti e grondaie, e garantire la regolare manutenzione di cortili, pozzetti di raccolta dell’acqua piovana e tombini sia in spazi aperti che sotterranei.
  • Inasprimento delle sanzioni: chi viola le disposizioni, anche per inosservanze considerate minori, rischia una sanzione amministrativa da 80 a 480 euro, in conformità alle disposizioni nazionali e regionali.

L’ordinanza non prevede adempimenti amministrativi o modulistica per accedere ai servizi di monitoraggio o assistenza, ma responsabilizza i cittadini nel rispetto quotidiano delle norme.

Il controllo e la prevenzione di queste specie, tra cui la zanzara tigre, fanno parte di un quadro più ampio di strategie di salute pubblica.

Cosa cambia per cittadini e amministratori

Il nuovo testo introduce alcune differenze rispetto agli anni precedenti, con l’obiettivo di ottenere una collaborazione più incisiva da parte delle comunità urbane e rurali:

  • Pulizia e gestione degli spazi aperti e comuni: sulle superfici condominiali, terrazzi, giardini, cortili e strutture come tombini e pozzetti, è richiesta una manutenzione regolare e la rimozione tempestiva di eventuali raccolte d’acqua.
  • Responsabilità collettiva e individuale: tutti sono chiamati ad agire direttamente, senza delegare esclusivamente ai Comuni gli interventi di disinfestazione. Gli amministratori devono sensibilizzare i condomini e facilitare interventi condivisi.
  • Divieto di determinati prodotti: per tutelare ambiente e salute, è vietato l’utilizzo di sostanze chimiche non approvate. Si privilegiano larvicidi biologici e metodi non invasivi.
  • Attivazione di campagne di sensibilizzazione: numerosi comuni hanno intensificato la comunicazione, fornendo informazioni e recapiti utili per segnalazioni o chiarimenti.

Nelle aree a rischio, come aeroporti, porti e punti di transito (es. porto di Ravenna e aeroporto di Bologna), sono introdotte sorveglianze particolari per evitare l’introduzione di nuove specie invasive come Aedes aegypti, vettore della Dengue, fortunatamente non presente sul territorio italiano ad oggi.

Obblighi specifici e comportamenti richiesti

Le raccomandazioni della nuova ordinanza si traducono in veri e propri obblighi comportamentali:

  • Eliminare tutte le forme di ristagno d’acqua: non lasciare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua piovana, come secchi, innaffiatoi, teli di copertura e giochi per bambini. Dove non possibile, coprirli in modo efficace.
  • Manutenere regolarmente grondaie e pluviali: controllare la pulizia delle canalizzazioni e ripristinare eventuali scarichi ostruiti, favorendo il deflusso delle acque e impedendo che si creino ambienti favorevoli alle larve.
  • Monitoraggio nei giardini e negli orti: svuotare regolarmente sottovasi, fontane decorative, abbeveratoi e piscine fuori terra se non utilizzate. Applicare trattamenti antilarvali nei tombini e nelle griglie di raccolta acque almeno una volta al mese.
  • Segnalare situazioni sospette: in presenza di focolai insospettati o di inefficacia dei trattamenti, rivolgersi ai servizi sanitari regionali tramite i numeri verdi indicati dalle autorità locali.

Nei condomini, è prassi raccomandata l’affidamento degli interventi di trattamento antilarvale e controllo alle ditte specializzate, soprattutto in grandi complessi o dove le zone comuni sono estese. Gli amministratori hanno il compito di vigilare che le operazioni vengano effettuate e che i prodotti utilizzati siano conformi alle normative vigenti.

Sanzioni e rischi per chi non rispetta l’ordinanza

La mancata osservanza delle norme è oggetto di controlli da parte delle autorità comunali e della polizia locale. Le violazioni che non costituiscono reati penali vengono punite con:

  • Sanzione amministrativa pecuniaria: minima di 80 euro e massima di 480 euro, secondo art. 7 bis del D. Lgs. 267/2000, Legge n. 689/1981 e normativa regionale vigente. L’importo dipende dalla gravità e dalla recidiva.
  • Segnalazione agli uffici competenti: in caso di ripetute violazioni, o in presenza di rischi per la salute pubblica, può scattare anche la segnalazione agli uffici sanitari, con possibili ulteriori accertamenti o obblighi di intervento rapido.
  • Responsabilità civile in caso di danni: se la mancata osservanza causa focolai di zanzare che determinano la trasmissione di malattie viralI (es. virus West Nile, dengue, chikungunya), possono emergere profili di responsabilità civile e risarcimento dei danni.

Non meno importanti sono le aggravanti nel caso di precise situazioni di rischio, come in prossimità di strutture scolastiche, case di cura e aree ospedaliere, dove la vulnerabilità dei soggetti è superiore.

Il nuovo quadro normativo promuove la prevenzione come elemento cardine, responsabilizzando l’intera popolazione e puntando su interventi coordinati e mirati, fondamentali per la tutela della salute pubblica. The introduzione di sanzioni più severe e di campagne informative continue mira a rendere inefficaci le abitudini che favoriscono la proliferazione delle zanzare, puntando su una stretta collaborazione tra istituzioni, professionisti e cittadini responsabili.

Lascia un commento